Reti e Sistemi

Sistema dei musei
e parchi partecipativi 
della Toscana

Fondazione Aglaia è capofila del Sistema Musei e Parchi Partecipativi della Toscana istituito nel marzo 2021.

Musei e Parchi partecipativi della Toscana

Un nuovo sistema tematico, e quindi trasversale, aperto a tutti i musei e i parchi che pongono al centro della propria ragion d’essere la comunità, che promuovono e sviluppano la partecipazione democratica all’eredità culturale, ambientale e paesaggistica, che svolgono azioni di coinvolgimento attivo dei cittadini per migliorare la qualità della vita delle persone ed accrescerne la responsabilità sociale. Una volontà forte e ormai non più procrastinabile di reinterpretare i luoghi della cultura come soggetti attivi all’interno della società civile, per condividere una visione che pone il museo al centro della vita sociale e democratica del territorio, e le persone, i cittadini, al centro del proprio agire.

Una prospettiva nuova, in linea con i principi della Convenzione di Faro sul valore dell’eredità culturale per la società, che estende il ruolo dei musei e dei parchi per favorire l’affermazione di un’idea ampliata, interdisciplinare e democratica di eredità culturale, ambientale e paesaggistica, e dove il museo diventa l’interlocutore privilegiato di un processo che sappia coniugare le molteplici dimensioni dello sviluppo territoriale con la qualità della vita delle persone che lo abitano in maniera permanente o temporanea. Musei e parchi che fanno del dialogo e della partecipazione culturale e sociale della comunità gli elementi fondanti del proprio agire, che ascoltano e accolgono le esigenze della cittadinanza per restituire una visione della società in costante evoluzione.

I musei e gli enti che nel 2022 hanno aderito al Sistema sono: il Comune di Volterra con la Pinacoteca Civica e l’Ecomuseo dell’Alabastro, il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo della Provincia di Livorno, il Museo Civico Archeologico Palazzo Bombardieri di Rosignano Marittimo, il Parco di Archeologia Condivisa di Poggio del Molino e il Museo etrusco di Populonia Collezione Gasparri, i Musei di Villa Baciocchi del Comune di Capannoli, i Musei di Scarlino, ovvero il Centro di documentazione del territorio “Riccardo Francovich” e il Museo Archeologico di Portus Scabris, la Fondazione Musei Senesi e la Fondazione ParSeC – Parco delle Scienze e della Cultura con il Museo di Scienze Planetarie di Prato e il Centro di Scienze Naturali, in corso di formalizzazione sono il Museo “Giuliano Ghelli” del Comune di San Casciano Val di Pesa, il Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere di Grosseto, il Piccolo Museo del Diario e l’Archivio dei Diari di Pieve Santo Stefano.

Rete del sistema difensivo degli Appiani per lo Stato di Piombino

Fondazione Aglaia è incaricata del coordinamento tecnico-scientifico della rete Sistema difensivo degli Appiani per lo Stato di Piombino 

Rete del Sistema difensivo degli Appiani per lo Stato di Piombino

Fondazione Aglaia è incaricata del coordinamento tecnico-scientifico della rete Sistema difensivo degli Appiani per lo Stato di Piombino composta dal Comune di Piombino (Capofila) e dai comuni di Campo nell’Elba, Castiglione della Pescaia, Follonica, Marciana, Marciana Marina, Portoferraio, Scarlino, dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, dal Parco nazionale delle Colline Metallifere Grossetane, dalla Fondazione Polo Universitario Grossetano e dalla Nuova Fondazione Carlo & Rosanna Pedretti.

Lo Stato di Piombino fu fondato nel febbraio 1399 da Gherardo Appiani, figlio di Jacopo, il quale, ormai impossibilitato a mantenere saldo il governo di Pisa, nonostante l’opposizione fiorentina, cedette a Gian Galeazzo Visconti la città e il contado pisano per 200.000 fiorini, e ritagliò per sé una piccola signoria che comprendeva Piombino, Scarlino, Suvereto, Buriano, Badia al Fango, l’Isola d’Elba, Pianosa, Montecristo e Cerboli. Nel 1402 Gherardo ottenne il riconoscimento imperiale con il titolo di Conte.

Alla morte di Gherardo, dopo il breve governo del figlio Jacopo II, condotto sotto la reggenza della madre Paola Colonna (sorella di papa Martino V), il titolo passò alla figlia Caterina che governò insieme al marito, il condottiero Rinaldo Orsini il quale, nel 1448, salvò Piombino dall’assedio del Re di Napoli. Alla morte di Caterina subentrò Emanuele, fratello di Gherardo, i cui discendenti governarono lo Stato fino al 1628.




Nel corso del Rinascimento, gli Appiani crearono un sistema difensivo costituito da torri e fortezze, che ha permesso al Principato di mantenere la propria autonomia politica in un contesto di forte conflittualità tra le potenze italiane e di relazionarsi con gli altri sistemi di difesa costiera approntati dai domini spagnoli e dal Granducato di Toscana, favorendo la circolazione di modelli specifici di architettura militare progettati, tra gli altri, da Leonardo da Vinci e Giovanni Camerino, quest’ultimo considerato uno dei fondatori delle tecniche di fortificazione moderne.

Obiettivo del progetto è avviare processi di conoscenza, tutela e valorizzazione dei luoghi e dei monumenti del Principato degli Appiani per creare un sistema complesso che metta in rete i territori, in modo da costituire un unico attrattore turistico verso l’esterno e all’interno del sistema.

Produrre nuove conoscenze permetterà anche di raccontare ai cittadini la storia del territorio e coinvolgere la comunità nei processi di tutela e valorizzazione affinché i cittadini diventino attivi protagonisti nella cura del proprio patrimonio culturale.

L’affidamento è regolato da una convenzione stipulata tra la Fondazione e il Comune di Piombino ed ha la direzione scientifica dello storico Marco Paperini e dell’archeologa Carolina Megale.


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