Progetti per il sociale

Riscontri scientifici mostrano in maniera inequivocabile come l’archeologia partecipativa faccia bene alla salute. Il coinvolgimento in attività archeologiche, quali ricognizioni, scavi o laboratori, infatti, genera impatti positivi su soggetti fragili, persone con disabilità e malattie mentali, anziani con Alzheimer e demenza.

Le esperienze più innovative di archeologia partecipativa sono senza dubbio quelle inclusive, in cui team interdisciplinari composti da archeologi, educatori, associazioni e volontari collaborano con psichiatri, psicologi e operatori sanitari per sviluppare programmi in cui l’archeologia diventa uno strumento per affrontare problemi, contrasti e crisi nel mondo contemporaneo e un nuovo efficace alleato nei percorsi di salute mentale e nella cura dei disagi conclamati.

In questa direzione, Fondazione Aglaia ha attivato progetti dedicati a persone fragili.


L’antico abbevera la mente

I sensi del passato